Le precipitazioni nevose si manifestano sotto diverse forme sui diversi pianeti
del sistema solare. Su Marte sono state filmate nevicate composte da una
gelida miscela di acqua e biossido di carbonio congelati. Sul vicino Venere
invece, condensano neve e ghiacci di metalli. Alle drastiche pressioni di
Venere, particolari metalli chiamati alogenuri e calcogenuri possono esistere
allo stato di vapore. Dato che Venere presenta una notevole differenza di
temperature tra il suolo e le zone in altura, i metalli potrebbero passare dallo
stato di vapore nelle zone basse allo stato condensato quando giungono nelle
zone alte e fredde. Per altro una zona formata da nebbia di vapore metallico
potrebbe spiegare una misteriosa serie di fallimenti nelle missioni su Venere.
Questa zona viene chiamata "l' anomalia del chilometro 12.5". Nel 1978
furono inviate su Venere quattro sonde Pioneer che dovevano studiarne
l'atmosfera ed ad un'altezza di circa 12 chilometri tutte e quattro registrarono
uno sbalzo meccanico. In concomitanza dello sbalzo vi furono letture anomale
e bizzarre di temperatura e pressione e molti degli strumenti entrarono in
avaria. Anche altre sonde ebbero gli stessi sbalzi alla stessa altezza, addirittura
la sonda Vega 1 azionò la sua raccolta di dati scientifici alla stessa quota,
credendo di aver raggiunto il suolo attivando il sistema di perforazione e
analizzazione delle rocce, ma a quell' altezza avrebbe potuto analizzare solo l'
atmosfera.
Precipitazioni nevose sui pianeti.
Precipitazioni nevose sui pianeti.
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